GBEP Newsletter n.7 - 23 December 2009

La GBEP a Copenhagen  presenta il quadro metodologico sui gas serra e incontra IRENA

La Global Bioenergy Partnership (GBEP) ha preso parte alla conferenza sui cambiamenti climatici di Copenaghen con un side event per presentare il suo Quadro metodologico comune per l’analisi delle emissioni di gas ad effetto serra dell’intero ciclo di vita delle bioenergie. L’evento ha evidenziato come le bioenergie stiano guidando il percorso per l’applicazione dell’analisi del ciclo di vita (Lca) per le emissioni di gas serra: un passo fondamentale nella diffusione di tecnologie sostenibili di energia pulita.

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La GBEP cresce: coinvolti nuovi Paesi e organizzazioni nelle sue attività

L’impegno della Global Bioenergy Partnership a tenere i suoi incontri in diverse parti del mondo, in occasione delle maggiori conferenze o eventi correlati con le bioenergie, sta dando i suoi frutti con un aumento della presenza di Paesi dell’America Latina e dell’Asia. Alla fine del 2009, la GBEP ha tenuto a Buenos Aires un seminario sugli indicatori di sostenibilità, in occasione del tredicesimo Congresso mondiale sulle foreste svoltosi nella capitale argentina; le successive riunioni della partnership, il sesto incontro della Task Force sulla Sostenibilità e l’ottavo Comitato Direttivo, si sono invece svolte a Giacarta, in Indonesia.

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Il Brasile e l’Italia preparano il Piano d’azione sulle tecnologie delle bioenergie per il Major Economies Forum (MEF)

Il Major Economies Forum on Energy and Climate (MEF), che rappresenta le diciassette maggiori economie del mondo, ha lanciato alla COP15 di Copenaghen una partnership globale per stimolare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie pulite in risposta alla minaccia posta dai cambiamenti climatici. Come primo passo, i paesi aderenti al MEF hanno sviluppato dieci Piani d’azione sulle tecnologie (Technology Action Plans o Taps), focalizzati sui mezzi di trasporto avanzati, la cattura del carbonio, l’efficienza energetica, le reti intelligenti e le fonti di energia rinnovabili come la bioenergia. In totale, questi piani affrontano circa l’80% del potenziale abbattimento globale di CO2 legato all’energia, così come individuato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE). Ognuno dei piani pone all’attenzione dei capi di governo una rosa di possibili azioni che comprendono il potenziale di mitigazione delle tecnologie, le barriere e le strategie di best practice per superarle, e un elenco di possibili azioni del governo che muovano nella direzione della realizzazione di politiche di best practice, tenendo in considerazione le diverse prioritá e condizioni di ogni paese.

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Nuove iniziative FAO sulle bioenergie. Focus su sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura  (FAO) continua il suo intenso lavoro sui temi delle bioenergie in occasione di grandi eventi di rilevanza globale, e con la realizzazione di rapporti e consultazioni tecniche per esaminare argomenti specifici come la sicurezza alimentare, i biocombustibili ottenuti da alghe e lo sviluppo delle bioenergie su piccola scala.

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UNEP e Ecofys con due nuovi rapporti invitano ad un’attenzione maggiore sugli impatti ambientali dei biocombustibili

L’International Panel for Sustainable Resource Management del United Nations Environment Programme (il panel internazionale per la gestione sostenibile delle risorse dell’UNEP) ha invitato i governi a tenere in maggior considerazione l’impatto ambientale complessivo dei biocombustibili e a riconsiderare mandati,  target e le quote sui biocombustibili per assicurare che non incoraggino forniture non sostenibili.

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Approvata nuova metodologia CDM sui biocombustibili

La nuova e tanto attesa metodologia per i Clean Development Mechanism (CDM), che comprende l’impiego di biodiesel ottenuto da oli vegetali provenienti da coltivazioni dedicate, è stata approvata. In precedenza, la metodologia era limitata a biodiesel prodotto solo da grassi animali e/o da rifiuti. Il meccanismo di sviluppo pulito (Clean Development Mechanism o CDM in inglese) è uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto, che permette alle imprese dei paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo senza vincoli di emissione.

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Il progetto ProBec promuove il risparmio energetico in Africa meridionale

Il ProBec (Programme for Basic Energy and Conservation), mira a garantire che le popolazioni a basso reddito soddisfino il proprio fabbisogno energetico in modo socialmente ed ecologicamente sostenibile. Gestisce vari progetti basati sul risparmio energetico in dieci Stati membri della Southern African Development Community (SADC). ProBec lavora in Malawi, Lesotho, Sudafrica, Mozambico, Tanzania, Zambia, Botswana, Namibia, Swaziland e nella Repubblica Democratica del Congo.

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L’agenda GBEP per il 2010 e altri eventi

Il calendario di attività della GBEP continuerà nel 2010, concentrandosi sugli eventi in Europa e in Africa in vista del Vertice del G8 che si terrà in Canada a fine giugno.

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